Cartelloni pubblicitari: il mezzo tradizionale di comunicazione esterna

Sono il mezzo tradizionale di comunicazione esterna più utilizzato nella storia della pubblicità. Stiamo parlando dei cartelloni pubblicitari. Che tu voglia realizzare campagne permanenti o temporanee, puoi affidarti a loro, e fidati, non te ne pentirai. Perché diciamo questo? Semplice, perché questi strumenti di advertising hanno sancito il successo di numerose aziende: dall’industria alla grande distribuzione, dalle aziende commerciali a quelle artigianali, passando per associazioni sportive, no profit, enti statali e iniziative culturali. Diciamo che, dopo aver provato i cartelloni, in pochi sono riusciti a farne a meno.

Il motivo? Può sembrare piuttosto scontato, ma è la visibilità (anche dalle lunghe distanze) che ha permesso di ottenere moltissimi contatti al giorno con i potenziali clienti. Ma non solo. Questo mezzo può attirare molti più consumatori rispetto agli spot televisivi. Difatti è poco probabile che uno spettatore guardi più volte al giorno lo stesso film o programma televisivo. È invece decisamente più plausibile che passi, in macchina o a piedi, più volte nell’arco della giornata davanti allo stesso cartellone pubblicitario.

Nascita del cartellonismo italiano: qualche cenno storico

Dopo la pubblicazione del primo manifesto pubblicitario italiano, nel 1863, il pittore e pubblicitario tedesco Adolf Hohenstein creò una locandina a colori per l’opera lirica “Edgar” di Giacomo Puccini. Così ebbe inizio una proficua collaborazione con l’editore musicale Giulio Ricordi, che lo nominò direttore artistico delle Officine Grafiche Ricordi.

E qui veniamo alla nascita del cartellonismo italiano. Grazie a questa casa editrice, furono molti gli artisti che si affidarono a cartelloni murali per la promozione delle proprie opere liriche. Va sottolineata in particolare la collaborazione ventennale tra le Officine Grafiche Ricordi e i fratelli Mele, che fondarono a Napoli nel 1889 lo stabilimento precursore dei grandi magazzini in Italia. Artisti di fama nazionale realizzarono una serie di manifesti in stile pittorico con ritratti di persone in abiti raffinati e situazioni mondane, pensati appositamente per un target medio borghese. Ma fu l’illustratore e caricaturista livornese Leonetto Cappiello che diventò il più apprezzato cartellonistico italiano. Il suo ero uno stile dichiaratamente ispirato all’espressionismo e ai Favues. Suoi tra i cartelloni pubblicitari famosi più rinomati. 

I punti di forza del cartellone pubblicitario, utilizzi e funzionalità

La peculiarità del cartellone pubblicitario è quella di poter mostrare il messaggio creativo ad un buon numero di persone. Questo per via delle dimensioni del cartellone stesso, che può essere notato anche dalle lunghe distanze. Va da sé che le dimensioni in sé contano poco se il contenuto non è abbastanza accattivante per il passante. L’importante è sempre realizzare un contenuto con testo e grafica chiari ed essenziali, insomma un contenuto creativo che sappia incuriosire chi lo guarda.

Per sintetizzare, bisognerebbe imparare a comunicare in modo semplice ed efficace: “chi sono, cosa faccio, dove mi trovo”.  Diciamo che il concetto che vogliamo esprimere dovrebbe essere compreso in non più di 3 o 4 secondi; questo è il tempo massimo che statisticamente viene dedicato alla visione di un cartellone pubblicitario.

Inoltre è piuttosto fondamentale trovare la location giusta, quella dove andranno posizionati i cartelli pubblicitari. Sono consigliate location come le strade con un elevato passaggio veicolare giornaliero e passaggio pedonale. Insomma, ogni luogo che garantisca una buona visibilità. Un altro elemento molto importante è la gestione dei cartelloni pubblicitari da esterno, ovvero tutto quell’insieme di manutenzioni necessarie. Le Aziende di settore sono efficienti ad effettuare tali interventi. 

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